Residenze Sant’Andrea – Menaggio

Una composizione che si sviluppa in parallelo ai terrazzamenti esistenti integrandosi al contesto, grazie alla scelta di sistemi tecnologici e materiali: muri di contenimento a secco realizzati con massi di cava, tamponamenti esterni rivestiti da pietra di Luserna, coperture piane trattate a verde che creano un giardino per il livello superiore.

Building type: Residenziale, Residenze Private e Residenziale,

Località: Italia, Lombardia, Sant’Andrea, Menaggio,

Superficie: mq 1136
Data di costruzione: 2005 – 2008
Prodotto Model System Italia: Modelpak VP90
Foto: Marco Introini – Francesca Ripamonti

A proposito del progetto

Il complesso residenziale è localizzato a Menaggio,una delle località più scenografiche del Lago di Como. La volontà di integrarsi con l’ambiente e di godere al massimo delle viste del lago ha portato il progettista a ideare “un’architettura in versante”, addossata al naturale andamento geomorfologico del terreno, nella ricerca dell’organicità con il contesto di riferimento. Tale inserimento paesaggistico prende spunto sia dalla conformazione del terreno, caratterizzato da declivi dolcemente degradanti verso il lago, sia dalla posizione geografica, che permette di realizzare viste aperte e profonde proiettate verso il paesaggio circostante. La composizione volumetrica del complesso si sviluppa in parallelo ai terrazzamenti esistenti, in accordo a una partizione seriale di pieni e vuoti. Questi terrazzamenti sono sfruttati come ideali piani d’imposta per il posizionamento delle diverse unità abitative, dotando così ciascun appartamento di una porzione di giardino esclusivo. La dislocazione planimetrica, unita all’ortogonalità prevalente di tutte le linee formalmente caratterizzanti gli edifici, conferisce ai fronti un andamento omogeneo e, nello stesso tempo, dinamico, grazie a un gioco di sporgenze e arretramenti. Dal punto di vista distributivo-spaziale, il complesso residenziale si compone di 24 appartamenti, con differenti tagli abitativi (monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali), che si sviluppano su quattro livelli. L’ingresso a ciascuna unità avviene attraverso un corridoio di distribuzione posto sul retro o lateralmente al pergolato esterno, che scandisce, insieme al dinamismo degli arretramenti di facciata, i singoli fronti. Il sistema di distribuzione ha una duplice valenza: da una parte consente accessi indipendenti a ogni diversa unità e, dall’altra, si configura come uno spazio cuscinetto, con aspirazione forzata e ventilazione meccanica, tra il versante e lo spazio abitativo, garantendo così un miglior comfort termoigrometrico interno degli ambienti residenziali. La scelta di addossare la distribuzione, verticale e orizzontale, al retro del complesso ha, inoltre, permesso di progettare un’architettura che valorizzasse il rapporto tra gli scorci e le vedute del paesaggio circostante con lo spazio abitativo interno. Tale rapporto dialettico è stato essenzialmente realizzato attraverso tre chiavi di lettura: la materia, quale elemento “connettore” tra l’oggetto architettonico e il paesaggio e mezzo per esprimere il radicamento del costruito al luogo; le ampie aperture, quale espressione del rapporto diretto tra interno ed esterno; il verde, come parte costitutiva dell’architettura sia dal punto di vista paesaggistico che tecnologico. L’essere architettura nel paesaggio si manifesta in questo progetto come chiara espressione dell’integrazione del costruito con il luogo naturale attraverso alcuni accorgimenti tecnici tipici lungo il versante lacuale: terrazzamenti e muri di pietra costruiti a secco. Dal punto di vista materico, la pietra di Luserna, il vetro, l’alluminio e l’acciaio sono scelti e combinati in maniera accurata sia per un inserimento architettonico e cromatico nell’intorno, sia nella ricerca di una buona efficienza energetica dell’involucro. Così, se da una parte la finitura esterna dei fronti opachi è realizzata con blocchi di pietra di Luserna a spacco – posati raso-pietra con disposizione regolare e lasciando fughe aperte a richiamare i muretti a secco impiegati nei terrazzamenti di tutta la zona – dall’altra, per i muri di contenimento, sia alla base del complesso che verso gli attacchi laterali, sono stati impiegati massi ciclopici di cava, recuperati dallo scavo stesso del cantiere. Gli ambienti interni sono proiettati verso l’esterno attraverso la realizzazione di grandi specchiature che incorniciano le viste del lago. Questa scelta architettonica, mirata alla ricerca di un rapporto diretto tra spazio naturale e spazio costruito, ha necessariamente previsto una particolare attenzione per i componenti finestrati, in relazione all’obiettivo di realizzare alloggi con adeguati livelli di comfort, sia illuminotecnico che termico. Il controllo del surriscaldamento estivo e dell’oscuramento degli ambienti avviene invece attraverso l’impiego di veneziane esterne di alluminio a lamelle orizzontali, avvolgibili e orientabili elettronicamente. Per un maggior controllo illuminotecnico degli ambienti, è stato progettato un sistema di pergolati che disegna il prospetto, contribuendo al dinamismo e al gioco di luci e ombre in facciata.