Ex Berardi – Brescia

abda nasce nel 2008 dalla fusione di due studi di architettura esistenti (Camillo Botticini dal 1993 sito a Brescia e Giulia De Appolonia sita in Portogallo dal 2000 ed a Pordenone dal 2005).
La precedente esperienza internazionale di Giulia De Appolonia, in qualità di collaboratrice in un importante studio di architettura di Lisbona, le ha permesso di maturare capacità elevate nella gestione di progetti di opere pubbliche e private di grande dimensione, e nello sviluppo di progetti complessi, dimostrando la capacità di coordinare e gestire gruppi di lavoro su progetti a grande scala.
Camillo Botticini ha sintetizzato nel suo lavoro, ricerca progettuale con quella accademica al Politecnico di Milano, ricevendo per le opere realizzate, numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali a sottolineare il carattere di sperimentazione materializzato su casi concreti, in una sintesi tra pragmatismo e ideatività. A queste attività ha unito la partecipazione a concorsi internazionali in Italia e all’estero.
abda – composto da uno staff di 15 architetti – è acronimo di “architetti botticini-de appolonia e associati” (due giovani partners: Stefano Ferracini formatosi all’università di Porto e Nicola Martinoli cresciuto nello studio Botticini architetti.)

Building type: Grande architettura, Uffici e Sedi Direzionali,

Località: Italia, Lombardia, Brescia,

Committente: Europa Risorse Srl
Collaboratori: arch. Eleonora Zucchelli, arch. Francesca Bignardi, arch. Michela Cibaldi, arch. Marzia Mainardi, arch. Federica Mometto, arch. Cristina Sipolo, geom. Ignazio Marchetti, arch. Alessandro Alberti, arch. Alessandro Galperti
Coordinamento progettuale: Camillo Botticini, Giulia de Appolonia
Impresa costruzioni: Impresa Pietro Carsana & C srl
Anno di costruzione: 2007 – 2010
Prodotto Model System Italia: Frangisole VP90
Foto: Gianni Botticini – Alessandra Bello

A proposito del progetto

L’elaborazione progettuale individua un’architettura che interpreta la condizione urbana in cui si colloca, assumendo quale condizione generativa, il rapporto con la realizzanda parte sud del parco Tarello che trova qui l’estremità sud verso la via Lamarmora per continuare a nord sino a via Sostegno.
In un contesto di macro-oggetti isolati, molti dei quali con evidente caratterizzazione verticale, emerge il recente intervento del Forum e della Banca Lombarda che unitamente al parco Tarello, costruisce una pur parziale identità urbana.
A rafforzare questa condizione, si propone un principio insediativo che lavori sull’idea della continuità spaziale dove l’architettura proposta misuri, conformi e strutturi lo spazio di riferimento.
L’edificio non appare come un oggetto sospeso all’interno di un lotto ma elemento che costruisce il luogo, integrando coerentemente spazi aperti, costruiti e di relazione.
L’estesa scala dell’intervento permette, pur nella sua parzialità, di individuare una modalità di costruzione urbana che supera il frammentarismo atopico del contesto.
L’architettura si autocontestualizza, nel senso che costruisce il luogo, opponendo a dispersione e periferizzazione, misura e identità, senza cadere in un’interpretazione regressivo storicistica.