Generali Blend Building – Milano

Il progetto di riqualificazione si basa nell’enfatizzazione
dei valori urbani che il sito possiede; valori opportunamente letti e trasferiti agli edifici. L’intervento è consistito in due azioni principali: concepire il nuovo prospetto attraverso la
reinterpretazione contemporanea della stratificazione classica (basamento, elevazione, coronamento), e rendere graduale e unitario il passaggio tra le geometrie esistenti dei tre blocchi.

Building type: Grande architettura, Uffici e Sedi Direzionali,

Località: Italia, Lombardia, Milano,

Gruppo di progettazione: Simonetta Cenci, Sara Traverso, Ilaria Sisto, Valeria Parodi, Francesca Recagno, Gabriele Filippi
Committente: Generali Properties
Impresa di costruzione: Zoppoli & Pulcher Spa
Superficie totale: mq 9.444
Data di costruzione: 2009
Foto: Giuseppe Maritati

A proposito del progetto

I nuovi uffici della società Generali Properties trovano spazio all’interno di un edificio risalente agli anni Sessanta, completamente ripensato dal team genovese 5+1 di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, vincitore nel 2006 del concorso a inviti.
L’intervento di ristrutturazione dell’edificio ha visto la reinterpretazione contemporanea della stratificazione classica (basamento, elevazione, coronamento) e lo studio tra le geometrie esistenti dei tre blocchi.
Il basamento viene rafforzato dall’azione “piercing” di una pensilina specchiante continua che rafforza la percezione dinamica della strada e dello spazio pubblico al contorno e la percezione umana del percorso pedonale lungo il marciapiede; il sistema del foyer definisce la “soglia” tra spazio esterno-pubblico e spazio interno-privato.
Una pelle, a geometria variabile, determina il percorso che dal foyer porta ai differenti sistemi distributivi, trasformando con il suo semplice “inserimento-plug in” spazi e atmosfere.
La sua geometria variabile caratterizza i singoli livelli secondo una visione complessiva delle dinamiche distributive di tutti gli edifici.
L’edificio, dalla pianta a T con il fronte lungo verso piazza IV Novembre a Milano, è costituito da 11 piani fuori terra e due interrati. La struttura, in calcestruzzo, ha un corpo centrale costituito dal vano scala e ascensori e da una maglia di pilastri che svincolano la facciata, retta da una trave rovescia. I prospetti sono costituiti da parapetto e serramenti in alluminio, la facciata sul retro ha un rivestimento in piastrelle.
A piano terra trovano posto gli esercizi commerciali, il ristorante e il grande magazzino; negli interrati la parte impiantistica, magazzini e l’autosilos meccanizzato.
Il progetto di riqualificazione dell’immobile ha enfatizzato i valori urbani che il sito possiede opportunamente letti e trasferiti agli edifici: la vista prospettica dalla piazza, lo sviluppo lineare, le due scale della percezione: quella urbana e quella “intima”.
Le variazioni cromatiche (tono su tono) del cielo, i riflessi dei suoi monumenti o dei suoi molteplici contesti hanno reso il progetto un racconto urbano che si riferisce in maniera chiara alla città di Milano. È stato quindi necessario lavorare sul modulo e sulla composizione combinata di tre differenti vetri (dal float allo specchio a quello extrachiaro), in grado di conferire un’identità precisa all’edificio e al contesto urbano dopo la sua trasformazione.
La pelle esterna è quindi caratterizzata da vetri di quattro diverse tonalità di blu a doppia pelle. Ne scaturisce un segno evidente, percepibile e significativo su tutto l’arco degli spazi pubblici, grazie soprattutto al duplice effetto della riflessione e della mutazione del colore.