Eco-Center – Bolzano

Sembra connaturato al verde dei prati e dei boschi circostanti.
E in parte è vero, dato che l’edificio che accoglie la sede
dell’Eco-Center, società che gestisce gli impianti di smaltimento rifiuti e di depurazione delle acque reflue per molti comuni della Provincia
di Bolzano, si struttura attorno un nucleo originario: un maso
già ristrutturato negli anni Novanta.
Un corpo antico ampliato su progetto dello studio
Cdm Architetti Associati mediante la realizzazione di un nuovo
corpo, interamente vetrato, unito al precedente tramite
un corridoio di raccordo sempre in vetro.
Non un semplice progetto di restyling, ma di un esempio di efficienza energetica con riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale.

Building type: Grande architettura, Uffici e Sedi Direzionali,

Località: Trentino-Alto Adige, Bolzano, Italia,

Direzione lavori: CDM Architetti Associati
Committente: Eco Center – Bolzano
Progetto strutture: Studio di ingegneria Ardolino
Superficie ristrutturazione + ampliamento: mq 600
Data di costruzione: 2006 – 2007

A proposito del progetto

Eco-Center, società che gestisce gli impianti di smaltimento rifiuti e di depurazione per i comuni della Provincia di Bolzano, ha la sua sede all’interno di un’area verde in prossimità del depuratore di Bolzano, a sud della città. Per le aumentate esigenze di personale è emersa la necessità di ampliare l’edificio esistente, un ex maso ristrutturato completamente negli anni Novanta.
Per la forte e consolidata immagine dell’edificio esistente, il progetto di ampliamento si è indirizzato verso una soluzione che prevede la giustapposizione di un nuovo corpo formalmente e volumetricamente autonomo.
La nuova appendice si colloca lungo l’asse nord-sud dell’edificio attuale; un nuovo sistema di ingresso funge da elemento di cerniera tra l’esistente e l’ampliamento. Il fabbricato a pianta rettangolare di 10,70 x 15,65 metri, è composto da due piani fuori terra con uffici direttamente collegati all’atrio dell’edificio esistente e suddivisi da partizioni mobili.
Per il nuovo volume si è scelto l’uso di una “pelle vetrata” continua, in contrapposizione al massiccio muro dell’edificio originario. Un sistema frangisole esterno, realizzato in sottili doghe di legno fissate a un telaio portante in acciaio opportunamente distanziato dalla facciata vetrata, consente un’efficace protezione solare e un buon livello di privacy per gli ambienti di lavoro. Il nuovo ampliamento rappresenta il “target” della società attraverso un esempio concreto di integrazione architettonico-impiantistica con il minimo impatto ambientale. Per minimizzare i consumi di energia e rispettare la direttiva “CasaClima” della Provincia Autonoma di Bolzano, si è definito il grado di isolamento delle vetrate pari a Ug = 1.1 W/m2K.
Il sistema di schermatura solare individua la sezione e la posizione più idonea delle doghe in legno per ottimizzare lo sfruttamento di energia nel periodo invernale e costituire un efficiente schermo alla radiazione solare nel periodo estivo. Per ottenere un adeguato ombreggiamento estivo, tra la superficie vetrata e il frangisole in legno sono state collocate tende esterne motorizzate ad elevato grado di schermatura. La tipologia dell‘edificio, con pareti integralmente vetrate, ha richiesto la realizzazione di un impianto che non comportasse alcun impatto visivo; si e` optato inoltre per l’utilizzo di un impianto radiante a pavimento, integrato a un impianto di “attivazione termica” della massa. Questa tecnologia consiste nella realizzazione di solai pieni in calcestruzzo, con annegata una rete di tubazioni in cui scorre acqua calda nel periodo invernale e acqua fresca nel periodo estivo. L’attivazione della massa permette di accumulare energia termica o frigorifera nei solai e di cederla successivamente all’ambiente. Il progetto prevede, nei periodi di maggior carico, di accumulare energia termica durante la notte e di attivare l‘impianto a pavimento durante il giorno. L‘impiego di superfici radianti a pavimento e a soffitto ha impedito l’utilizzo di controsoffitti e di pavimenti sopraelevati che avrebbero compromesso la resa del sistema. L‘impianto radiante, con temperature basse, ha reso particolarmente vantaggioso l‘utilizzo di pompe di calore servite direttamente dalla rete di acqua industriale di recupero dal processo di depurazione dell’impianto esistente.